L’intervento educativo è volto a sostenere e ad accompagnare le persone nel loro percorso verso l’autonomia relazionale, abitativa, lavorativa, economica.
L’intervento educativo nelle strutture socio-educative
Le ospiti delle strutture, accolte con affetto e fiducia, sono accompagnate nelle attività quotidiane; sono stimolate con varie proposte di attività ricreativo-formative o di studio, sono sostenute nel difficile iter della ricerca lavoro per utilizzare ogni via praticabile per un inserimento lavorativo.
In tutte le attività indicate la posizione dell’educatore è “a fianco” dell’utente in un atteggiamento di ascolto, di attenta osservazione, di “specchio”, per sostenere e inviare stimoli e sollecitazioni, all’interno di un rapporto interpersonale intenso ma costantemente preoccupato di riconoscere la libertà dell’altro nelle scelte che opera.
Per ogni ospite è concordato al momento dell’ingresso il Progetto Educativo Individuale (PEI), finalizzato a individuare obiettivi mirati al conseguimento graduale dell’autonomia della persona e concordato con il Servizio inviante.
Nel PEI sono indicati gli obiettivi individuali, i tempi di permanenza in alloggio, la cadenza degli incontri di monitoraggio. In particolare, il PEI è finalizzato ad accompagnare le ospiti:
- nella gestione autonoma dei tempi e spazi della quotidianità (gestione della casa, dell’igiene personale, degli acquisti, della corretta alimentazione);
- nella maturazione personale;
- nelle capacità relazionali
il PEI è formalizzato attraverso la sottoscrizione del contratto da parte della donna, del servizio sociale inviante e, per la struttura, dell’educatore referente del progetto
La verifica del PEI avviene in équipe ogni tre mesi: in questa sede vengono valutati gli esiti dei singoli obiettivi e si individuano eventuali nuovi ambiti di intervento.
Gli strumenti del lavoro educativo sono:
- il colloquio individuale
- la relazione in convivenza
- le regole della casa
- l’assemblea periodica
L’intervento educativo e riabilitativo nella CAUP femminile Spr 1
La struttura propone all’ospite un percorso riabilitativo che a partire, quando necessario, dall’acquisizione della consapevolezza del proprio disturbo psichico e della capacità di gestirlo, le consenta la riconquista dell’autonomia personale, in vista di un successivo reinserimento sociale in situazione indipendente totale o parziale. Gli obbiettivi perseguito sono:
- riattivazione di capacità pratico-organizzative;
- riscoperta di interessi e di attitudini sopiti;
- maturazione psico-affettiva, a partire da una migliore conoscenza di sé;
- recupero di capacità di socializzazione;
- orientamento al mondo del lavoro, se è valutata possibile l’ipotesi di un inserimento occupazionale.
La struttura è parzialmente autogestita dalle ospiti ma protetta.
Le donne sono guidate nelle attività quotidiane (turni per la preparazione del pranzo e della cena, riordino e pulizie); sono stimolate con varie proposte di attività ricreativo-formative (lettura e discussione, visione di film e video significativi, nuoto, altri sport, ballo, musica, ecc.); sono supportate nella ripresa di eventuali percorsi scolastici interrotti per arrivare al completamento dei loro studi o in iter di formazione professionale; quando sono in grado di aspirare ad una collocazione lavorativa, sono sostenute nel difficile campo della ricerca lavoro per utilizzare ogni via praticabile (agevolata o meno) per un reinserimento lavorativo
Il percorso di ogni ospite si sviluppa, nell’ambito del programma della struttura, in base ad un progetto individuale (P.A.I.) elaborato in accordo con i curanti che seguono la donna e con l’attiva partecipazione della stessa.
Uno strumento importante per la vita comunitaria è l’assemblea che si svolge ogni 2 o 3 settimane. E’ un momento in cui tutte le ospiti si riuniscono insieme: sotto la conduzione del coordinatore e con la partecipazione di uno o più educatori, vengono condivise le esperienze individuali, ci si confronta sulla vita di gruppo e l’organizzazione della convivenza, la progettazione di iniziative comuni (uscite, gite, festeggiamenti di ricorrenze); è un momento importante anche per far emergere e aiutare a dipanare eventuali conflitti nel gruppo ospiti o fra questo e gli educatori.
Attraverso la sua organizzazione e l’ azione educativo-riabilitativa, la Struttura si propone di garantire un contesto abitativo condiviso, all’interno del quale le ospiti possano vivere un periodo significativo per il miglioramento della loro situazione psicopatologica e un potenziamento delle loro capacità, ciascuna secondo le proprie attitudini e inclinazioni; in questo iter sono orientate e aiutate dagli specialisti, accompagnate, sollecitate e sostenute nella quotidianità dagli educatori, affrontando difficoltà e problematiche, facendo emergere e consolidando risorse personali, esercitandosi nell’assunzione di responsabilità e compiti in vista del raggiungimento dell’autonomia personale, relazionale, abitativa, e quando possibile economica.
Nel progetto individuale vengono presi in considerazione anche i rapporti con i familiari ed altre persone significative per la paziente ospite. Al momento dell’inserimento si valuta insieme agli specialisti invianti la qualità di questi rapporti e l’opportunità o meno di sostenerli in relazione al percorso riabilitativo ipotizzato. Successivamente, si terrà conto di cambiamenti possibili, favorendo quelli che l’équipe ritiene utili per l’ospite. Un esame attento della situazione sarà particolarmente significativo all’avvicinarsi delle dimissioni dell’ospite. Gli eventuali contatti con i familiari sono tenuti dal coordinatore.
L’intervento nei servizi diurni
Gli adulti, i giovani adulti e le famiglie accolti nei servizi diurni su invio degli operatori del Comune di Genova, sono ascoltati dagli educatori e sostenuti nel percorso di sviluppo /incremento/consolidamento delle risorse personali utili per il raggiungimento/rafforzamento dell’autonomia personale, relazionale, abitativa e lavorativa e, nel caso delle famiglie per il sostegno alla genitorialità fragile.
Gli educatori incontrano le persone nelle sedi dei servizi o presso il loro domicilio, il colloquio personale è lo strumento per l’individuazione e riconoscimento delle risorse personali ed esterne disponibili ed attivabili per la messa a fuoco di un progetto personale individualizzato (PEI). Gli educatori sono impegnati a fianco delle persone e le accompagnano concretamente nel raggiungimento degli obbiettivi individuati.